La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
Rialzo delle borse in settimana, con il dollaro in indebolimento, i tassi in crescita e un forte calo dei prezzi del gas naturale, che ha aperto qualche spiraglio di luce rispetto alla crisi energetica che sta investendo in particolare l’Europa.
I mercati azionari hanno beneficiato di una buona apertura della campagna di comunicazione dei risultati trimestrali delle aziende quotate; le banche americane, che tradizionalmente sono le prime a comunicare i dati del trimestre, non hanno deluso le aspettative.
Tuttavia, da questo punto di vista saranno cruciali le prossime due settimane, nel corso delle quali pubblicheranno i propri risultati molte più aziende, non solo statunitensi, ma anche europee, consentendo agli analisti di iniziare a trarre qualche conclusione sull’andamento dell’anno sulla base di un campione decisamente più significativo.
L’altro evento di rilievo occorso in settimana sono state le dimissioni di Liz Truss da primo ministro britannico, che, oltre a costituire un record negativo di durata nella carica, gettano ancora nel caos la politica inglese, con i Conservatori costretti a trovare un nuovo nome da sottoporre al re mentre, secondo i sondaggi, i loro consensi nel paese vanno erodendosi.
Nella settimana entrante la Banca Centrale Europea terrà la riunione di politica monetaria, dalla quale si prevede uscirà un nuovo rialzo dei tassi sull’euro analogo al precedente di 75 punti base.
A livello di utili aziendali, come accennato, si attendono i risultati di numerose società tra le quali: Apple, Microsoft, Amazon, Meta e Intel nel settore tecnologico, Credit Suisse e UBS tra le banche, Ford, GM e Volkswagen nel comparto automobilistico, Exxon e ENI tra i petroliferi, Bristol Myers-Squibb, Merck, Sanofi e Novartis nel settore farmaceutico, BASF e General Electric tra i titoli industriali, Coca Cola e McDonald’s nel comparto alimentari e vendita al dettaglio.
Sul piano macroeconomico, infine, il dato più rilevante potrebbe essere la prima stima del PIL del terzo trimestre negli Stati Uniti, al quale si affiancano il sondaggio IFO sullo stato dell’economia in Germania, gli indici PMI manifattura di vari paesi, i dati di inflazione in Italia, Francia e Germania, il reddito e le spese personali delle famiglie USA, la fiducia dei consumatori statunitensi compilata dall’Università del Michigan.