La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
Inizio d’anno in rialzo per i mercati azionari, con un apprezzamento del dollaro, tassi in discesa e in generale ribassi delle materie prime. Nonostante gli investitori abbiano un atteggiamento cauto in questo inizio 2023, i mercati azionari hanno concluso la settimana con il segno positivo.
La pubblicazione delle minute dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve ha riassunto bene i temi oggi sul tavolo: da un lato, come domare l’inflazione senza danneggiare eccessivamente la crescita economica, dall’altro i timori che il mercato del lavoro ancora robusto e le condizioni finanziarie in miglioramento complichino il lavoro delle banche centrali e le costringano a mantenere un atteggiamento restrittivo più a lungo del previsto. I future sui tassi si sono leggermente ridimensionati dai massimi, ma continuano a puntare su un picco del costo del denaro negli Stati Uniti vicino al 5%.
Anche in Europa e in Cina l’anno si è aperto con un po’ di ottimismo; nel paese asiatico, in particolare, alle prese con una recrudescenza delle infezioni da Covid, la buona notizia è che il numero dei nuovi casi sembra accennare a scendere e lascia ipotizzare che il peggio possa essere passato, anche se in alcune regioni la situazione è comunque allarmante.
Con la fine del trimestre e dell’anno, si apre la nuova campagna di pubblicazione dei risultati trimestrali che, come da tradizione, negli USA vede protagoniste le grandi banche: tra le aziende che pubblicheranno i dati nella settimana che inizia si trovano tra le altre Bank of America, BNY Mellon, BlackRock, Citigroup, JPMorgan Chase, Wells Fargo.
A livello di dati congiunturali, di particolare interesse la variazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, che deve certificare la bontà della strada intrapresa dalla Federal Reserve; per analoghi motivi, rilevante il dato di inflazione della Francia e in misura minore quello cinese. Sempre in settimana attesi gli indici di produzione industriale di Germania, Francia, Italia, Regno Unito e area euro, il dato di disoccupazione italiano e l’indice di fiducia dei consumatori USA redatto dall’Università del Michigan.