La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
Borse negative in settimana, con volatilità in rialzo anche per effetto di movimenti anomali del titolo GameStop, una catena americana di vendita al dettaglio di videogiochi, la cui azione è tra quelle su cui sono concentrate le maggiori vendite allo scoperto da parte dei fondi hedge.
Il prezzo del titolo, che ha toccato un minimo di 2,8 dollari per azione pochi mesi fa, è passato nel giro di pochi giorni da 65 dollari a 470, per poi assestarsi intorno ai 300, grazie ad acquisti da parte di investitori al dettaglio, organizzati in un forum su internet, che hanno costretto gli investitori istituzionali a coprire velocemente le vendite, smontando anche altre porzioni di portafoglio per fronteggiare le perdite.
Ma la curiosa vicenda non è stato l’unico fattore di ribasso dei mercati. Gli utili trimestrali dei giganti della tecnologia hanno in qualche misura deluso, innescando in particolare un calo dei corsi di Facebook e Tesla.
Anche la Federal Reserve non ha entusiasmato i mercati, mantenendo invariati i tassi ma non indicando nuove misure di sostegno nell’ambito del programma di acquisto di titoli.
Infine, per quanto riguarda gli USA, appaiono nuovi ostacoli per l’approvazione delle misure fiscali di stimolo all’economia, attese ora non prima di marzo: i Democratici vorrebbero includere nel pacchetto un innalzamento del salario minimo orario a 15 dollari all’ora, ma i Repubblicani – inclusi i più moderati – sono contrari.
In Europa, invece, la lite tra la Commissione UE e AstraZeneca sugli obblighi dell’azienda farmaceutica in merito al vaccino anti-Covid ha preoccupato i mercati sui possibili ritardi al piano di immunizzazione della popolazione del Vecchio Continente.
In Italia, le dimissioni di Conte hanno riaperto formalmente la crisi di governo, che sembrava conclusa con la fiducia al Senato della settimana precedente, con esiti al momento difficili da decifrare.
Nella settimana entrante, proseguono le misure di contenimento dell’epidemia – rispetto alle quali si registrano crescenti proteste, ultime nei Paesi Bassi e in Brasile – e parallelamente la campagna di vaccinazione globale. Su quest’ultimo fronte, resi noti i dati della terza e conclusiva fase di sperimentazione dei vaccini Johnson & Johnson e Novavax, che rivelano un grado di efficacia inferiore alle sostanze di Pfizer e Moderna, mentre l’ente regolatore europeo approva il prodotto di AstraZeneca.
Per quanto riguarda gli utili aziendali, la settimana che inizia è nuovamente un periodo clou, con i risultati di alcuni tra i protagonisti dei mercati azionari mondiali, tra i quali AliBaba, Alphabet e Amazon nella tecnologia, le principali aziende farmaceutiche (Pfizer, Sanofi, GSK, Roche, Merck, BMS), la Ferrari tra i titoli automobilistici, BP, Royal Dutch Shell e Exxon tra i petroliferi, Deutsche Bank, Banco Santander e BNP Paribas nel settore finanziario, oltre a Unilever, Philip Morris e Siemens.
A livello di indicatori congiunturali, previsti in settimana il PIL del quarto trimestre dell’Italia e dell’area euro, gli indici PMI e gli ISM negli Stati Uniti, il rapporto USA sul mercato del lavoro.
Sui portafogli gestiti, abbiamo proseguito nella costituzione di posizioni in grado di beneficiare del graduale allentamento delle restrizioni alla circolazione e della conseguente ripartenza dei consumi.
Nell’ambito del portafoglio Italia, abbiamo continuato a prendere profitto sulla componente a capitalizzazione più contenuta. Abbiamo inoltre inserito un titolo che dovrebbe avvantaggiarsi della crescita strutturale dei consumi all’interno del segmento degli elettrodomestici.