La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
Nella settimana che ha chiuso uno dei trimestri peggiori in assoluto per i mercati finanziari, l’andamento degli indici è stato altalenante, dettato da una parte dall’ottimismo suscitato dagli sforzi senza precedenti di governi e banche centrali per fronteggiare la crisi da COVID-19, dall’altra dai dati congiunturali negativi che iniziano a mostrare chiaramente i danni dell’epidemia e delle misure di contenimento sull’economia globale.
Le nuove domande di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti hanno infranto il record della settimana precedente passando da tre a oltre 6 milioni, pari a circa il 4% della forza lavoro del paese. Sono apparsi quindi già datati i numeri del rapporto sul mercato del lavoro di marzo, che pure hanno mostrato una distruzione di occupazione di 700mila unità e un aumento del tasso di disoccupazione dal 3,5% al 4,4%; non comprendendo le ultime due settimane del mese, infatti, non include i 10 milioni che hanno perso il lavoro in questo periodo, con un tasso di disoccupazione stimato oltre il 10%.
In Europa hanno destato sconcerto gli indici PMI di fiducia delle imprese, scesi in aggregato sotto i 30 punti, con punte di 26,4 nel settore dei servizi, che arrivano fino a 17,4 in Italia. Una nota di ottimismo è giunta dalla Cina, dove gli indici PMI sono rimbalzati nuovamente sopra i 50 punti; tuttavia, considerato che si tratta di una valutazione della situazione comparata al mese precedente, il dato, pur incoraggiante, delinea uno scenario ancora difficile.
Per quanto riguarda le risposte alla crisi, in settimana è stato annunciato il piano dell’Unione Europea per contrastare la disoccupazione nel Vecchio Continente: un programma fino a 100 miliardi di euro per integrare e sostenere gli schemi nazionali di sussidi all’occupazione.
Negativa invece la notizia dei tagli a cedole e dividendi operati dalle grandi banche spesso su sollecitazione delle autorità di vigilanza, preoccupate della stabilità del sistema finanziario in uno scenario di emergenza.
Infine, sul mercato delle materie prime, forte rimbalzo del prezzo del petrolio, che riflette la notizia di possibili tagli alla produzione da parte di Russia e Arabia Saudita, anche su interessamento dell’amministrazione USA che avrebbe fatto pressione sui due paesi produttori.
Nella settimana entrante i due principali appuntamenti dovrebbero essere gli stress test delle banche USA e la riunione dell’Eurogruppo nella quale i ministri delle finanze UE discuteranno, tra l’altro, del piano SURE messo a punto dalla Commissione per sostenere il mercato del lavoro comunitario.
Interessante anche la pubblicazione delle minute dell’ultimo comitato di politica monetaria della Federal Reserve, nel quale si sarà certamente discusso dello scenario di emergenza globale.
Tra i dati congiunturali che verranno pubblicati nei prossimi giorni meritano una menzione la produzione industriale in Germania, Francia e Regno Unito, il PIL britannico e le nuove domande di disoccupazione negli USA, oltre all’indice di fiducia dei consumatori statunitensi compilato dall’Università del Michigan.
Sui portafogli gestiti, abbiamo proseguito l’alleggerimento dell’esposizione complessiva, incrementando al contrario la posizione di un’azienda domestica legata al tema delle energie rinnovabili. Per quanto riguarda la componente azionaria internazionale, approfittando dei forti ribassi, abbiamo ricostituito una posizione su una società industriale leader nella trasformazione digitale dell’automazione e nella gestione dei processi di elettrificazione.