La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
Borse in netto rialzo nella settimana iniziale di novembre, tassi in discesa e ritracciamento dei prezzi delle materie prime.
Hanno tenuto banco le notizie di politica monetaria: dapprima le decisioni della Federal Reserve, che, rispettando tutte le attese, ha dato il via al tapering, la riduzione degli acquisti di titoli obbligazionari sul mercato ad un ritmo di 15 miliardi di dollari al mese, ma ha ben specificato che ciò non implica necessariamente un prossimo rialzo dei tassi, che comunque i prezzi di mercato fissano implicitamente a metà del prossimo anno.
Meno attesa, invece, la scelta della Bank of England di mantenere invariati i tassi sulla sterlina con una votazione a larga maggioranza, laddove gli analisti si attendevano un possibile rialzo o quanto meno una votazione più combattuta.
Sul piano politico, il G-20 ha raggiunto un accordo abbastanza generico sul clima e anche la conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente COP-26 si è conclusa con impegni più dettagliati ma a lungo o lunghissimo termine, soprattutto per quanto riguarda i maggiori paesi emergenti.
Gli utili aziendali pubblicati fino a questo momento sono stati nel complesso positivi e hanno aiutato i rialzi di mercato, mentre dal punto di vista congiunturale notizie positive sono giunte dal mercato del lavoro statunitense, che in ottobre ha creato oltre mezzo milione di nuovi posti, con un calo della disoccupazione al 4.6%.
Infine, da segnalare l’accordo commerciale sulle importazioni di acciaio e alluminio tra Unione Europea e Stati Uniti che rimuove parte delle tariffe esistenti nel settore dei metalli industriali.
Nella settimana che inizia, la Commissione Europea pubblicherà le previsioni economiche per l’Unione, mentre in Cina il partito comunista si riunirà a porte chiuse in vista del congresso del prossimo anno; tra gli argomenti di discussione, la verosimile estensione delle cariche dell’attuale presidente Xi.
Continua la pubblicazione dei risultati aziendali del terzo trimestre: tra le società che renderanno noti i propri dati in settimana troviamo Allianz e Generali, AstraZeneca, Bayer e Merck, Crédit Agricole e Sumitomo, ArcelorMittal e Siemens, Adidas, Tencent e Disney.
Infine, sul piano congiunturale, dati importanti per quanto riguarda l’inflazione, dai prezzi alla produzione di Stati Uniti, Cina e Giappone ai prezzi al consumo di Germania, Cina e Stati Uniti; inoltre la produzione industriale in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e nell’area euro, il PIL della Gran Bretagna, il sondaggio ZEW sullo stato dell’economia tedesca e l’indice di fiducia dei consumatori USA redatto dall’Università del Michigan