La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
Borse in prevalenza negative in settimana, con l’eccezione dei principali mercati asiatici, in particolare del listino di Tokyo, spinto al rialzo dalle speranze suscitate dal cambio alla guida del governo con le dimissioni del primo ministro Suga, che lascerà la carica a fine mese.
Tassi in rialzo, materie prime eterogenee, con una crescita della componente metalli industriali e in particolare del prezzo dell’alluminio, che ha toccato i massimi sulla notizia del colpo di stato in Guinea, tra i principali estrattori ed esportatori di bauxite, minerale fondamentale per la produzione del metallo.
Il quadro sanitario non aiuta, nonostante la diffusione dei vaccini contro il Covid: preoccupa infatti l’aumento dei contagi dovuto alla variante delta del virus, che si teme possa ulteriormente crescere con la stagione autunnale.
Sul fronte della politica monetaria, la riunione della BCE non ha riservato sorprese: la banca centrale europea ha lasciato inalterati i tassi d’interesse, annunciando però un rallentamento nel piano straordinario di acquisto di titoli PEPP.
L’OCSE ha diffuso le proprie stime di crescita delle economie dei paesi sviluppati, in generale miglioramento rispetto ai precedenti rapporti, mentre sul piano geopolitico si è assistito a una ripresa delle relazioni bilaterali tra USA e Cina ai massimi vertici, con una telefonata tra Biden e Xi dopo circa sette mesi di silenzio tra i due leader.
Nella prossima settimana, pochi gli eventi di rilievo sullo scenario internazionale, mentre gli investitori si concentreranno sui nodi di incertezza che caratterizzano il quadro politico ed economico: l’aumento dei contagi dovuto alla variante delta del coronavirus, alcuni dati macroeconomici negativi nonostante le stime nel complesso positive per la crescita globale, le valutazioni elevate di alcuni mercati azionari e in particolare di quello statunitense, rilevate di recente anche da qualche casa di investimento, il rischio dell’inflazione e il tema della riduzione degli acquisti di titoli da parte della Federal Reserve, dopo l’annuncio della BCE.
Sul tema dell’inflazione, la prossima settimana vedrà la diffusione degli indici dei prezzi al consumo di Stati Uniti, Italia e Francia; oltre a ciò, per quanto riguarda i dati congiunturali, si attendono gli indici della produzione industriale di Stati Uniti, Cina, Giappone e zona euro, le vendite al dettaglio cinesi e la fiducia dei consumatori statunitensi elaborata dall’Università del Michigan.