La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
Settimana altalenante per le borse, con il dollaro stabile, tassi prevalentemente in discesa e materie prime in calo, trainate al ribasso dai prezzi dell’energia.
A dettare l’umore dei mercati sono soprattutto le dichiarazioni provenienti dalla Federal Reserve, che nei giorni scorsi non hanno escluso un rallentamento del ritmo nei rialzi dei tassi, ma hanno chiarito che la banca centrale statunitense ritiene tutt’altro che concluso il proprio lavoro di contenimento dell’inflazione, nonostante i dati in miglioramento degli ultimi mesi.
I rialzi dei tassi USA hanno influenzato anche il mercato immobiliare, con un costo dei mutui salito in tempi relativamente brevi che ha colpito negativamente le vendite delle case.
Sul piano politico, il faccia a faccia tra Biden e il leader cinese Xi a margine del G-20 in Indonesia ha riaperto il dialogo tra le due superpotenze, spingendo verso l’alto anche la borsa di Shanghai, mentre in Ucraina il missile che ha colpito il territorio polacco facendo due vittime ha fatto temere brevemente per un allargamento del conflitto, che al contrario potrebbe rallentare come intensità nel corso dei mesi invernali, lasciando spazio ad eventuali iniziative diplomatiche.
Nella settimana entrante, l’evento di maggior rilievo potrebbe essere la pubblicazione delle minute dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve, data la spasmodica attenzione dei mercati per le iniziative delle banche centrali in questo periodo.
Si va esaurendo, invece, la campagna di comunicazione degli utili trimestrali da parte delle società quotate: in settimana attesi i risultati, tra l’altro, di Dell e HP negli Stati Uniti e di Baidu e Xiaomi in Cina.
Sul piano dei dati congiunturali, infine, pochi i numeri di un certo rilievo, tra i quali si possono ricordare gli indici PMI dei direttori agli acquisti di Francia, Germania, Stati Uniti e area euro, la variazione del PIL trimestrale in Germania, il sondaggio IFO sull’andamento dell’economia tedesca vista dal settore industriale e l’indice di fiducia dei consumatori statunitensi redatto dall’Università del Michigan.