La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
Nuova settimana caratterizzata da volatilità record e movimenti di ampiezza inusitata sui mercati finanziari, con Wall Street che ha fatto segnare la peggior seduta giornaliera dal Black Monday del 1987.
Non solo i mercati azionari, ma anche materie prime, valute e tassi hanno fatto registrare andamenti decisamente anomali: il prezzo del petrolio è crollato in un giorno del 25%, portandosi a un minimo ventennale per poi mettere a segno un rialzo del 36% nella seduta successiva, mentre sul reddito fisso e tra le divise sono stati particolarmente colpiti i mercati emergenti.
Nel frattempo l’epidemia di COVID-19 ha continuato a diffondersi in Europa e in America, costringendo i governi a prendere misure di contenimento e di distanziamento sociale; a fronte di ciò le banche centrali hanno portato avanti azioni coordinate, volte ad assicurare la liquidità del sistema, dati anche i segnali di stress provenienti dal mercato monetario: in quest’ottica vanno lette in particolare le linee di liquidità di emergenza in dollari e euro costituite rispettivamente dalla Federal Reserve e dalla BCE.
In tema di politica monetaria, la Federal Reserve ha tagliato i tassi dell’1%, portandoli a 25 bps, mentre la BCE ha annunciato un nuovo pacchetto di acquisto di titoli per 750 miliardi di euro per sostenere il sistema bancario a fronte della recessione che si prospetta.
In realtà, è dalle misure di politica fiscale che i mercati si attendono le contromisure più efficaci per sostenere l’economia una volta terminata l’emergenza virus: sotto questo profilo, dalla Casa Bianca sono filtrate ipotesi di programmi shock, che vanno dall’erogazione diretta di denaro nelle tasche dei cittadini ad acquisizioni di quote azionarie da parte del governo nelle società più direttamente coinvolte nel contrasto all’epidemia.
Peraltro, i dati pubblicati in settimana negli Stati Uniti hanno messo in evidenza un rallentamento delle vendite al dettaglio già in febbraio, prima dell’esplosione dell’epidemia, e un aumento delle domande di disoccupazione che potrebbe essere invece un’iniziale avvisaglia dell’impatto del virus sull’economia americana.
Nella settimana entrante si terrà una riunione “virtuale” dei ministri degli esteri del G7, in luogo di quella fisica cancellata per il COVID-19, nella quale l’epidemia sarà certamente il principale tema di discussione. Anche i leader europei potrebbero riunirsi in collegamento per coordinare le risposte alla pandemia di coronavirus.
La Bank of England terrà la prima riunione di politica monetaria guidata dal nuovo governatore Bailey, mentre sotto il profilo dei dati congiunturali si attendono negli USA i redditi e le spese personali, oltre agli ordini di beni durevoli da parte delle imprese, in Germania il sondaggio IFO sullo stato dell’economia, in Europa i dati flash degli indici PMI manifatturieri e in Cina i profitti delle aziende industriali.
Sui portafogli gestiti, la strategia si mantiene prudente a fronte dei picchi di volatilità storici registrati sui mercati; in particolare, abbiamo proseguito una mirata riduzione delle esposizioni incrementando la liquidità, nella convinzione che una volta intravista la fine dell’emergenza ci saranno opportunità epocali di investimento sui listini. Sulla componente azionaria internazionale, abbiamo ridotto i titoli del settore industriale sostituendoli con aziende di e-commerce, ritenute più difensive nello scenario che si prospetta.