La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
Mercati tutto sommato positivi nella settimana appena trascorsa, sia pure con differenze tra un listino e l’altro.
L’inverno si avvicina nell’emisfero boreale e il tema dell’energia continua a suscitare preoccupazioni: in Europa scarseggia il gas, dato che la Russia continua a privilegiare la domanda interna rispetto alle esportazioni e la Commissione Europea ammonisce i paesi membri ad affrettare la transizione verso altre fonti energetiche anche per ridurre la dipendenza dall’estero.
A livello globale, invece, i dissidi interni all’OPEC+ continuano a mantenere elevato il prezzo del petrolio, che questa settimana si è mosso al rialzo in controtendenza rispetto alle materie prime che hanno invece arrestato temporaneamente la loro ascesa.
I costi crescenti delle materie prime e dell’energia destano timori negli analisti rispetto all’impatto sugli utili aziendali; tuttavia, i risultati fin qui annunciati sono stati per lo più positivi e non sembrano aver risentito degli effetti dell’inflazione. Inflazione che però suscita preoccupazioni anche sul lato dei tassi, con un numero crescente di banche centrali che si domandano se e quando iniziare manovre restrittive sulla politica monetaria: negli ultimi giorni, voci in questo senso sono giunte dalla Gran Bretagna, dall’Australia e dalla Nuova Zelanda.
In Cina, infine, frenata del PIL nel terzo trimestre con una crescita leggermente inferiore al 5%, che risente del rallentamento della produzione industriale e delle difficoltà del settore immobiliare; a questo proposito, Evergrande è riuscita in extremis ad evitare il default, ma non a concludere la vendita del pacchetto di maggioranza di una sua divisione e rimane quindi in una situazione problematica.
Nella settimana che inizia, si riunirà il comitato di politica monetaria della BCE per le decisioni sui tassi e sul programma di acquisto titoli sul mercato, dal quale non sono attesi però cambiamenti particolari.
Molto ricco il novero delle aziende che pubblicheranno i risultati del terzo trimestre dell’anno: tra i titoli tecnologici Amazon, Apple, Facebook, Spotify, Twitter, oltre al colosso coreano Samsung e a STMicroelectronics; nel settore finanziario, Banco Santander, BNP Paribas, Deutsche Bank, HSBC, UBS; tra gli industriali e i petroliferi, Caterpillar, Exxon, General Electric e Royal Dutch-Shell, mentre nel settore automobilistico e di largo consumo, Anheuser-Busch, Coca-Cola, Ford e General Motors.
A livello di dati congiunturali, infine, in settimana verranno pubblicati il PIL di Stati Uniti, Germania, Italia, Francia e area euro, l’indice dei prezzi al consumo dell’eurozona e dei principali paesi membri, l’indice IFO in Germania, il tasso di disoccupazione in Germania e in Giappone, la fiducia dei consumatori USA, sia nella versione Conference Board, sia nella redazione a cura dell’Università del Michigan.