La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
In una settimana in formato ridotto, almeno negli Stati Uniti, per la festività del Thanksgiving, i mercati finanziari non hanno deluso, migliorando in media le chiusure del periodo precedente.
Il movimento più marcato si è rilevato nell’ambito delle commodities, dove il future sul gas naturale ha perso oltre il 15% per effetto del clima mite che continua a registrarsi negli Stati Uniti e che dovrebbe portare a un minor consumo per riscaldamento nella stagione invernale.
Il resto dei mercati ha beneficiato del perdurante ottimismo sulle trattative commerciali tra USA e Cina: i negoziatori delle due parti hanno raggiunto un consenso su alcuni punti e proseguono i lavori sui restanti temi, mentre Trump ha annunciato di essere prossimo ad un accordo con l’omologo cinese Xi. La situazione politica di Hong Kong potrebbe tuttavia complicare il quadro: la netta vittoria alle elezioni locali dei rappresentanti dei movimenti pro-democrazia ha attenuato le proteste di piazza, ma rischia di irritare ulteriormente Pechino. Nessuna reazione cinese, per ora, nemmeno alla decisione di Trump di firmare e rendere esecutiva la legge con cui il Senato americano ha votato l’appoggio alle proteste nell’ex-colonia britannica.
Poche le notizie provenienti dall’Europa, mentre nell’area orientale va registrato il balzo in avanti del listino australiano, che beneficia di una politica monetaria espansiva della banca centrale, e l’annuncio da parte della Cina di una mega-emissione di titoli di stato in dollari, parte del progetto di Pechino di costruire un mercato dei capitali offshore adeguato alle dimensioni crescenti dell’economia domestica.
Settimana ricca di dati quella che inizia negli Stati Uniti: gli indici ISM del settore manifatturiero e non manifatturiero dovrebbero mostrare ancora una debolezza del comparto industriale, mentre il mercato del lavoro potrebbe far registrare una crescita sopra la media degli ultimi mesi e la fiducia dei consumatori potrebbe riflettere un trend di redditi e consumi che sconta il rallentamento dell’economia in atto. Tutto ciò dovrebbe indurre la Federal Reserve a non mutare sostanzialmente il percorso di politica monetaria disegnato nei mesi scorsi e a mantenere inalterati i tassi di riferimento nel meeting di dicembre.
In Europa i dati principali saranno probabilmente la produzione industriale e gli ordini alle fabbriche in Germania, oltre all’intervento della nuova numero uno della BCE al Parlamento Europeo che potrà dare l’occasione a Lagarde di chiarire meglio i temi che intende affrontare nel corso della sua presidenza dell’istituto.
Infine in Cina gli indici PMI ufficiali del settore manifatturiero non riusciranno probabilmente a tornare sopra la soglia dei 50 punti, certificando che anche l’economia di Pechino risente del rallentamento in atto.
Sui portafogli gestiti, oltre alle prese di profitto su titoli a piccola e media capitalizzazione del mercato domestico e all’allineamento dei pesi sul settore finanziario, abbiamo effettuato alcune limature delle esposizioni di portafoglio anche sul mercato internazionale in concomitanza con i rialzi degli indici statunitensi.