La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
Mercati azionari in rialzo in settimana, accompagnati dalle materie prime e con un dollaro sostanzialmente stabile rispetto all’euro.
Gli utili aziendali sono il principale fattore di spinta per il mercato, nonostante meno aziende riescano a battere le stime degli analisti e sporadici profit warning contribuiscano alla volatilità giornaliera degli indici.
La variazione del PIL statunitense nel primo trimestre è stata, secondo le stime preliminari del dato, migliore delle attese, anche se ad un’analisi più approfondita l’andamento delle componenti dell’indicatore segnala un possibile rallentamento dell’economia nel prossimo futuro.
Buone notizie anche sul fronte inflattivo e in particolare dalla variazione del deflatore delle spese per consumi personali, uno degli indici maggiormente tenuti in considerazione dalla Federal Reserve nell’elaborazione della politica monetaria: nella versione estesa il dato è cresciuto del 5% annuo in dicembre contro il 5,5% del mese precedente, mentre a livello core la crescita è stata del 4,4% rispetto al 4,7% precedente.
Nella settimana che inizia, gli eventi di maggior rilievo sono le riunioni di politica monetaria delle principali banche centrali: Federal Reserve, Banca Centrale Europea, Bank of England, dalle quali ci si attende un iniziale ammorbidimento nell’attività di rialzo dei tassi.
Per quanto riguarda gli utili societari, si resta nel periodo di massima intensità di annunci, con la pubblicazione dei dati di AMD, Alphabet, Amazon, Apple nel settore tecnologico, Banco Santander, Deutsche Bank, ING, UBS e Unicredit tra le banche, Bristol-Myers Squibb, Eli Lilly, GSK, Merck, Novartis, Pfizer, Sanofi nel comparto farmaceutico e poi Exxon, Ford, General Motors, McDonald’s, Mitsubishi, Shell, Sony, Starbucks, UPS.
A livello di dati congiunturali, infine, da sottolineare il periodico rapporto sul lavoro negli USA, le variazioni del PIL in Italia, Francia, Germania e nell’area euro, i dati di inflazione in Italia, Francia e Germania, la produzione industriale in Francia e in Giappone, gli indici PMI e gli ISM negli USA, le vendite al dettaglio giapponesi e i profitti industriali in Cina.