minibond, nuovi incentivi in arrivo con la legge di stabilità?
L’Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt (AIFI) chiede che l’azzeramento delle tasse, previsto per fondi pensione ed enti previdenziali nel testo della nuova Legge di Stabilità, venga esteso anche al settore del private debt – e quindi ai Miniond.
L’appello di AIFI
Anche per i minibond è necessario azzerare le tasse come previsto per fondi pensione e gli enti previdenziali. L’appello arriva da AIFI (Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt), che ha chiesto di inserire i fondi di private debt (tra cui rientrano appunto i fondi che investono in minibond) tra le asset class che avrebbero diritto al beneficio in base alla nuova Legge di Stabilità, da approvare entro fine anno.
La tesi di AIFI, che noi condividiamo, è che per sostenere il finanziamento delle piccole e medie imprese italiane sia fondamentale intervenire da un lato sul capitale di rischio, ma dall’altro anche sul capitale di debito. È qui che entrano in gioco gli strumenti di private debt, che hanno una funzione importante e andrebbero dunque incentivati.
Sostenere il finanziamento alle PMI con il private debt
All’interno di questa categoria compaiono anche i minibond, titoli obbligazionari emessi da piccole e medie imprese non quotate che, così, hanno a disposizione un canale complementare di finanziamento per la crescita aziendale oltre a quello fornito del credito bancario. Stando al portale Minibonditaly.it, nel corso del terzo trimestre del 2016 le emissioni di minibond hanno superato in numero quota 200, per un controvalore di circa 7,8 miliardi di euro.
Un incentivo all’utilizzo di questi strumenti nella Legge di Bilancio 2017 – sostiene il presidente di AIFI, Innocenzo Cipolletta – costituirebbe un altro tassello dopo la Legge di Stabilità 2015, volta anch’essa a favorire gli investimenti a sostegno delle PMI, tramite la previsione di un credito d’imposta per investimenti in tali strumenti.
Non solo: un intervento a favore delle emissioni di debito da parte delle PMI potrebbe fungere da calamita per i capitali internazionali verso il mercato italiano. L’associazione chiede poi il rafforzamento degli incentivi fiscali per l’investimento diretto o tramite veicoli specializzati in startup e PMI innovative e guarda con interesse all’introduzione dei Piani individuali di risparmio, i cosiddetti PIR, anch’essi contemplati all’interno della Legge di Stabilità.
Per ora si tratta di richieste. Non ci resta che attendere, e sperare che il governo decida di accogliere l’appello di AIFI.